“Hai sentito? E’ morto Alan Rickman!”
“Chi?!?”
“Alan Rickman… Piton!”
Lo so che è ingiustamente riduttivo indentificare un attore
del calibro di Alan Rickman quasi esclusivamente con Severus Piton, lui che oltre
ad essere stato un attore cinematografico, televisivo e teatrale è stato anche
regista, sceneggiatore e doppiatore e che nel corso della sua carriera ha vinto
moltissimi premi tra i quali anche un Golden Globe e un Emmy Award.
Un attore versatile, cattivo e brillante insieme, anonimo e
sensuale, si, sensuale. Ve lo ricordate in Robin Hood?
Malvagio, fascinoso e
bravissimo, talmente bravo da costringere, secondo le voci, Kevin Costner a
tagliare alcune scene per paura che Rickman lo oscurasse. Ma indubbiamente è
indossando lo svolazzante mantello nero di Piton che Rickman è entrato nella
mente e nel cuore del pubblico. Per tutti Severus Piton, l’odiatissimo,
incompreso insegnante di pozioni è Alan Rickman e la sua perdita è dolorosa.
Fu già dolorosa la perdita del personaggio Severus Piton, a
mio avviso il più bello della saga di Harry Potter e quello che forse comprova
più di tutti la straordinaria capacità della Rowling, che nonostante abbia
instillato nel lettore il “sospetto” che il professore non fosse totalmente cattivo,
considerata l’incrollabile fiducia che Silente poneva in lui, la rivelazione
finale è stata sorprendente ed emozionante, assolutamente non scontata: mai ci
saremmo potuti immaginare che il brutto, untuoso e “perfido” Severus Piton
fosse in realtà un personaggio così meraviglioso, talmente grande da aver
perfino oscurato la luce di Silente.
La Rowling con la penna e Rickman con il corpo hanno saputo
suscitare in milioni di persone in tutto il mondo uno struggente, doloroso
rimorso per questo straordinario personaggio.
Ve lo ricordate, il freddo,
sprezzante Piton con le lacrime che gli colano lungo il viso mentre legge la
lettera di Lily?
Ve lo ricordate, seduto davanti ad un incredulo Silente che
gli domanda: “per tutto questo tempo?” (hai amato Lily), rispondere: ”sempre!”.
Talento, talento puro.
EnneEffe
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