Cara Oriana
- EnneEffe -
Io non ti ho conosciuta oggi,
sulla scia dell’orrore che gli attentati di Parigi hanno scatenato nel
mondo e che adesso fanno dire anche a gente di cui non avresti immaginato, che
avevi ragione.
No, io ti ho conosciuta anni fa.
Personalmente purtroppo, non ti
ho conosciuta mai. Chissà, se ci fossimo incontrate, quanto saremmo andate
d’accordo io e te? Me lo chiedo perché, stando a quanto di te conosco tramite i
tuoi scritti, le tue interviste, le critiche e non, dei tuoi amici e non e nonostante
io mi ritrovi quasi totalmente con le tue idee e passioni, non eri facile di
carattere! Non eri mai soddisfatta, neanche di chi ti era amico, neanche di te
stessa, come tu stessa hai affermato. E a dire il vero neanche io sono facile
di carattere, non mi sento mai completamente soddisfatta, neanche di me stessa.
Avrebbero potute essere scintille, se ci fossimo conosciute. Scintille concordi
però, perchè anche io, come te – da prima che leggessi tuoi libri – mi sono
sempre sentita come un pesce fuor d’acqua, come un essere estraneo dal mondo
che mi circondava.
Poi ho letto i tuoi libri e vi ho trovato scritto nero su
bianco il mio pensiero, le mie sensazioni, le mie passioni, la mia rabbia e il
mio orgoglio. Mi sono detta: ma allora non sono pazza! E se lo sono, sono in
ottima compagnia!
Non ci crederai ma nel mio
piccolo, anzi piccolissimo, per aver da sempre provato le tue stesse insoddisfazioni,
anch’io sono salita più volte sul “rogo degli eretici”. per le mie idee. Le mie
idee che non si conformano con il pensiero – spesso di comodo – comune. Non mi
è mai piaciuto far finta di non vedere le storture, di scendere a compromessi, di
accettare le retoriche e le ipocrisie che ci circondano, di uniformarmi alla
norma ”a prescindere”, per cui, se capita ad es. che qualcuno magari del Nord
Italia, denunci i difetti di noi del Sud, io dovrei dargli torto anche se ha
ragione, altrimenti “sputo nel piatto in cui mangio”. Io invece sono sempre
stata dell’idea che amare la propria terra non significa rinnegare “ a prescindere”
i suoi difetti, al contrario, amare la propria terra per me significa
individuare i suoi mali per eliminarli.
Cara Oriana, io non ti ho
conosciuta oggi, sulla scia della paura che gli attentati di Parigi hanno
suscitato, in seguito alla quale forse oggi – dico forse – qualche “cicala” più
avvezza di me a frequentare Parigi (e quindi con più probabilità di me di
trovarsi coinvolto nella strage) inizia a prendere consapevolezza della realtà
del fatto che non si scherza più e forse, dico forse, inizia finalmente a cambiare.
No, io ti ho conosciuta anni fa.
Più di 14 anni fa!
Sono infatti trascorsi 14 anni da
quando infiammasti gli animi, sia a favore che contro, con La rabbia e l’orgoglio e La forza della ragione. E a rileggerli ora è come se tu li avessi
scritti ieri!
Ma allora Oriana, avevi davvero ragione! Io, pur condividendo,
quando però apprendevo cose mai neanche immaginate, nel vano tentativo di
proteggermi dall’orrore che leggevo, ti confesso che tentavo di convincere me
stessa che esageravi un po’ e per questo ascoltavo con più attenzione del
solito gli “altri”, quelli che non erano con te. Non volevo ascoltare solo la
tua campana, volevo formarmi un’idea la più libera possibile, libera da ogni
condizionamento, perché non c’era da scherzare, le cose che tu avevi scritto mi
mettevano i brividi! Ma…
... non mi hanno convinta, non riuscivo a credere agli
“altri”. Troppa retorica! Troppo buonismo! E quanta leziosità, soprattutto quando con il “sorriso” sulle
labbra, ti descrivevano sostanzialmente come una allucinata. Prendo ad esempio
due tra i tanti “altri”, Dacia Maraini e Tiziano Terzari, i due scrittori,
fiorentini come te, che ti scrissero una lettera ciascuno all’indomani del tuo
j’accuse: “… leggendo il tuo appassionato
articolo però devo dirti che l’ammirazione per il tuo coraggio si è trasformata
presto in allarme per la tua incoscienza …”; “… Oriana, lo so, non ti si può chiedere di ragionare con calma …” scriveva
Dacia Maraini che concludeva la lettera con un caro saluto.
E Tiziano Terzari? : “… nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana - la
ragione; il meglio del cuore - la compassione”. – “…Pensare
quel che pensi e scriverlo e' un tuo diritto. Il problema e' pero' che, grazie
alla tua notorietà, la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche
nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta”. Come a dire:
il diritto di esprimerti devo per forza riconoscetelo per non contraddirmi, ma sarebbe
meglio se ti censurassero perché sei dannosa per i giovani! E ancora: “… sto, anch'io ritirato, in una sorta di baita
nell'Himalaya indiana dinanzi alle più divine montagne del mondo. Passo ore, da
solo, a guardarle, li' maestose ed immobili, … La natura e' una grande maestra,
Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu.
Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo,
con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti
sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di
un tutto molto, molto piu' grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle
che non ci sono piu'. Guarda un filo d'erba al vento e sentiti come lui. Ti
passera' anche la rabbia. Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di
trovare pace”.
Sorvolo su Dacia Maraini che è
una scrittrice che ammetto di non conoscere ma che, se devo giudicare da questa
lettera, forse non conoscerò mai. Non tanto per il contenuto quanto per lo
stile: la Maraini, quando nella sua lunga lettera inserisce dei brevi brani
scritti da Oriana, involontariamente innesta un confronto fra loro da cui ne
esce, a mio avviso, sconfitta alla grande.
Per quanto riguarda Tiziano
Terzari invece, voglio spendere due parole in più.
Sia chiaro innanzitutto che
il mio rispetto per la persona e anche per l’indubbio talento di Terzari come
scrittore lo dichiaro apertamente e senza remore.
Detto questo, mi colpisce
della sua lettera il tono: di una retorica sinceramente insopportabile, da
santone mistico che ha trovato la pace nella natura, ed avendo capito il perché
delle cose ed essersi elevato ammonisce quella rabbiosa e materialista di
Oriana (e chiunque desse ragione a lei) la quale, invece di osservare la
bellezza di un filo d’erba (ma chi gli ha detto che non lo facesse?) si arrabbiava
per le migliaia di persone massacrate in un grattacielo! Ma che poesia! Però,
qualche tempo dopo, quando l”alieno” di Oriana dette anche a lui il time-out,
smise di osservare le “maestose e divine montagne dell’Himalaya”, nonché “il
filo d’erba al vento” e andò a rinchiudersi anche lui in una grattacielo
americano, uno dei migliori ospedali al mondo per intenderci, nel tentativo,
sacrosanto, di sconfiggere il cancro.
Voglio dire che la visione del
mondo di Terzari tutta pace e amore, alla Ghandi per intenderci, fa bene al
cuore di tutti, a chi non piacerebbe! Però: è molto facile filosofeggiare e moralizzare
stando tutto il giorno, tutti i giorni, a contemplare le montagne e i fili
d’erba, se te lo puoi permettere; chi NON se lo può permettere, deve far
prevalere la ragione alle chimere! Quella ragione che Terzani accusa Fallaci di
aver perso la quale è invece è lucidissima, concreta ed onesta nella sua
crudezza. Oriana afferma che, la guerra è in noi, è attorno a noi: “…Un leone che insegue una gazzella, la addenta
alla gola, la sbrana, compie un atto di guerra. Un uccellino che piomba su un
verme (magari posato sul famoso filo d’erba), lo afferra col becco, lo divora
vivo, compie un atto di guerra, un pesce che mangia un altro pesce, un insetto
che mangia un altro insetto, un gamete
che insegue un altro gamete, compie un atto di guerra … ciò è mostruoso, ne
convengo. Così mostruoso che il mio ateismo deriva principalmente da questo.
Cioè dal mio rifiuto d’accettare l’idea d’un Dio che ha inventato un mondo dove
la Vita uccide la Vita, mangia la Vita.”
Pertanto, chi non può permettersi
la contemplazione quotidiana della maestosità dell’Himalaya e neanche delle colline
vicino casa, deve combattere tutti i giorni con una vita che non è per niente
tutta pace e amore, ma lotta e guerra in ogni cosa. Se poi non gli è permesso
nemmeno di incazzarsi se qualcuno gli mette sotto i piedi la sua cultura, la
sua patria, è francamente un po’ troppo.
Nelle due lettere suddette e in
tutti i discorsi degli “altri” c’era sempre la stessa considerazione:
che Oriana incitava alla guerra e al razzismo.
Allora mi chiedevo e chiedo: è
mai possibile che tutte queste persone con cultura e apertura mentale non
comune, con titoli e onorificenze altisonanti, con intelligenza fervida ecc.
non riuscissero ad afferrare i concetti chiari, semplici, ben spiegati e comprovati
da Oriana Fallaci? Concetti che basterebbe un minimo di sforzo per afferrare?
Possibile?
Possibile che leggendo i libri solo
a me, persona comune, è chiarissimo che Oriana incita gli occidentali e in
particolare gli italiani, a svegliarsi, a ritrovare il proprio orgoglio, a non
subire passivamente, a difendere la propria cultura, valori, patria ecc. perché
l’Islam ci ha dichiarato guerra? “ …una
guerra che forse non mira alla conquista del nostro territorio, (forse?), ma
che certamente mira alla conquista delle nostre anime, alla scomparsa della
nostra libertà e della nostra civiltà ecc…” questo è quanto Oriana
scriveva 14 anni fa e questo è quanto solo oggi qualcuno che fino a ieri la
sbeffeggiava finalmente conferma, perché è costretto dalla realtà dei fatti.
Questo
non significa che tutti gli islamici si fanno saltare in aria per uccidere gli
infedeli, significa però che tutti gli islamici rispondono al Corano, dove è
scritto – ripeto è scritto – cosa pensano dei cani infedeli e cioè noi!
Non voglio
cadere nella facile trappola che questo orrore ci può tendere, cioè diventare
diffidente nei confronti di chiunque si professi di religione islamica e quindi
discriminare anche chi non ha colpa.
La ragione mi porta a considerare che in una comunità così grande come quella
islamica, non tutti possono essere di uno
stesso stampo, e infatti i combattenti peshmerga, fra cui tante donne, o, per
rimanere in una realtà più vicina a noi, le tante ragazze nate in Italia uccise
dai propri padri e/o fratelli perché “troppo occidentalizzate” o perché “hanno
osato mettersi un paio di jeans o innamorarsi di un infedele”, ne sono la prova. Ma, per quanto il tentativo di queste ragazze di migliorare la propria cultura le
faccia un grande onore, dall’altro lato della medaglia appare una realtà
sconcertante, che fa sì che un padre/fratello, pur di non migliorare la
propria cultura, arrivi ad uccidere la figlia/sorella per un paio di jeans!
Allora mi chiedo, come
si può dichiarare moderata una religione che permette tutto ciò? Non posso
chiudere gli occhi né di fronte a questa realtà, né ad altre, quali ad esempio: un
musulmano che ci ordina di togliere crocifissi e presepi, perché “lo offendono”;
le moschee da cui, guarda caso escono
fior di terroristi, con le loro predicazioni fumose; le ragazze islamiche che escono dalla classe
in cui si commemorano le vittime di Parigi (mi riesce onestamente difficile
credere alla loro giustificazione: lo abbiamo fatto perché non è giusto
commemorare solo queste vittime e non tutte le altre! Avrebbero potuto
benissimo proporlo, invece di voltare le spalle e andarsene); lo stadio in cui
si sentono fischi al grido di “Allah è grande”, nel
momento della medesima commemorazione (almeno loro non si sono giustificati); le
condanne del mondo islamico troppo lievi e poco concrete per essere credibili.
Ecco perché Oriana Fallaci aveva
ragione. Perchè le cose che lei ha scritto circa le "storture" dell'Islam anche di quello "moderato", ognuno di noi le può constatare ogni
giorno.
Che tu avessi ragione, cara Oriana, molti lo avevano capito già allora, a giudicare
dal successo che ci fu nonostante la guerra (a te si) che allora ti fu
dichiarata e combattuta.
Ma allora perché dopo 14 anni la situazione è
peggiorata? Perché quegli animi che infiammasti allora, gli animi che contano,
non hanno fatto nulla? Io nel mio piccolo, anzi piccolissimo, in tutto questo
tempo ti ho citata non so quante volte per far arrivare le tue/mie idee a
quante più persone possibili.
E’ stato tutto inutile?
E’ stato tutto inutile?
E continuerà, nonostante
lo sdegno del mondo per Parigi, nonostante le migliaia di voci soprattutto
giovani che hanno scritto o detto: Oriana avevi ragione, nonostante più di
qualche “cicala” ha pronunciato le parole impronunciabili: siamo in guerra, a
essere inutile?
Dobbiamo rassegnarci a vedere, tra qualche anno, le nostre
figlie con il burka?
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