lunedì 23 novembre 2015

“La ragazza del treno”/“L’amore bugiardo” 
La ragazza del treno - Paula Hawkins
- EnneEffe -

La ragazza del treno” e “L’amore bugiardo” sono due libri che spesso si trovano accostati perché, secondo alcuni, sono simili o meglio, dato che il primo è stato scritto successivamente al secondo, l’uno sarebbe la copia dell’altro.
Sarà vero?
Una prima similitudine potrebbe essere data dal fatto che i due libri, di recente pubblicazione (2013 per L’amore bugiardo e 2015 per La ragazza del treno) hanno creato un’aspettativa alta nei lettori, incentivati da una sapiente pubblicità, che però è risultata non all’altezza della situazione (soprattutto per La ragazza del treno) quindi i due libri hanno deluso più di qualche lettore compreso me, anche se non totalmente.
Poi si potrebbe dire che entrambi i libri:
- sono stati scritti da donne ed hanno come protagoniste delle donne;
- sono dei thriller;
- si indaga sulla sparizione di una donna;
- trattano il tema focale dell’apparire, del ciò che sembra ma non è; ed anche    della manipolazione psicologica e non, delle persone;
- si focalizzano anche sui legami “sbagliati”;
- sono strutturati in stile diario temporale.

Detto così sembra che in effetti Paula Hawkins, l’autrice del La ragazza del treno (che per comodità chiamerò X) abbia copiato da Gillian Flynn, l’autrice de L’amore bugiardo (che, sempre per comodità, chiamerò Y).
Invece, secondo me, a parte queste somiglianze, i due libri vanno ognuno per la propria strada.
Tutti i libri sono influenzati da qualcosa, ciò è inevitabile, l’importante è che la trama abbia una sua originalità. Prendiamo ad es. Il signore degli anelli: questo capolavoro ha influenzato tutti i fantasy successivi ad esso, compreso la bellissima saga di Harry Potter, ma è stato influenzato a sua volta da antiche leggende nord-europee, senza che ciò sminuisca la grandezza né di Tolkien né della Rowling.
Da questo punto di vista quindi X non va condannato, infatti se pur avesse “preso in prestito” qualche idea da Y, è riuscito comunque a distaccarsene, la trama infatti è nettamente diversa: sebbene tratti anch’essa di una donna scomparsa misteriosamente, le vicende, gli intrecci, le situazioni, gli sviluppi, nonchè il finale, sono diversi.

 Le trame
X: la protagonista principale è Rachel, una giovane donna che fa la pendolare dal suo paese a Londra e che per questo sale tutti i giorni su un treno. Nella desolante vita di Rachel il treno è l’unico motivo di svago, perchè ogni volta che esso si ferma ad un semaforo, lei osserva dal finestrino una villetta abitata da una giovane coppia. Questa sosta diventa per la donna una sorta di appuntamento, atteso e consolante. Gli abitanti della villetta sono belli, innamorati, perfetti, incarnano la vita ideale che un tempo anche Rachel aveva e che rimpiange con dolore. Un giorno però l’incantesimo si spezza: Rachel vede qualcosa che la sconvolge e spinta dalla necessità di capire, si ritrova coinvolta suo malgrado in una situazione molto drammatica. Nella vicenda verranno coinvolte altre due donne e la storia sarà narrata e svelata da tre voci diverse.
Y: i protagonisti sono due, Amy e Nick ovvero una coppia sposata da 5 anni che ha visto in questo arco di tempo dissipare e trasformare la passione e l’amore che li univa. Il giorno del loro quinto anniversario di matrimonio Amy scompare in maniera inquietante e tutti gli indizi indicano la responsabilità di Nick. La loro vita finisce sotto i riflettori dei mass media e viene scandagliata, emergono così tutti i problemi veri e presunti che hanno portato al fallimento del loro matrimonio e che mettono sempre più in pessima luce e sempre più in difficoltà Nick che dovrà dimostrare ad una intera nazione di essere innocente. Ma lo è davvero?

Le tematiche
La tematica dell’apparire, come già detto, è probabilmente il tema portante di entrambi i libri. Come Pirandello insegna, le persone hanno varie e spesso insospettabili sfaccettature, nulla può essere dato per scontato, tutto può mutare. In questa girandola di situazioni e colpi di scena, i mass media, che come avvoltoi fiutano e si avventano sulla “preda”, rivestono un ruolo fondamentale perché sono loro che manipolando le situazioni, influenzano le persone a condannare o ad assolvere la preda in questione. In Y questo aspetto reale e quanto mai attuale, dei mass media è molto presente ed è descritto molto bene mentre in X è appena accennato.
Poi ci sono i legami “sbagliati”, anche questo è un problema attualissimo ed è alla base della trama. L’amore non è per sempre e non sempre è positivo anzi, la nostra modernità densa di problemi, di crisi, di stress, ci esaspera, stimola i nostri lati peggiori e ci ritroviamo ad essere e ad avere vicino, degli estranei. Il “focolare” domestico non è più sinonimo di sicurezza, calore, serenità e amore. Quando la coppia scoppia il suo ruolo si inverte, si capovolge.
Naturalmente quando una persona sparisce, la polizia indaga. In Y ritroviamo il cliché del poliziotto o meglio poliziotta, efficiente che segue il caso con la tenacia e il fiuto di un mastino anche se alla fine ne uscirà, in un certo senso, sconfitta; in X invece la polizia resta in sottofondo, chi conduce le indagini, anche se in maniera involontaria, è proprio Rachel, e le forze dell’ordine non ne escono molto bene, soprattutto una psicologa (ancora una donna!) che sembrerebbe non capire un’acca delle persone che ha di fronte e le classifica a seconda se le sono simpatiche o no.
Il doppio: anche la tematica del doppio fa capolino in questi libri, la constatazione che in ognuno di noi esiste un lato oscuro. E’ forse il ritmo caotico e frenico che la società ci costringe a vivere, la crisi di valori che caratterizza i nostri tempi, che alimenta, oggi più che mai, questo “mostro” che alberga in noi.

Considerazioni finali
“Senza infamia e senza lode”. E’ questa la prima cosa che mi viene in mente da dire nel dare un giudizio dei libri. Un particolare che mi ha colpito e che rende entrambi originali e pertanto degni di essere letti è che sono negativi, nel senso che in essi non c’è l’happy end, non vissero tutti felici e contenti; questa caratteristica è presente soprattutto ne La ragazza del treno in cui TUTTI i personaggi sono negativi, e TUTTI presentano dei “lati oscuri e inquietanti”, come già detto, persino la psicologa!


Tra i due libri, a parere mio, un punto in più lo merita L’amore bugiardo, la scrittura è più decisa, più esperta, più professionale e la trama è decisamente più originale. Se, a mio parere, non avesse abbondato nella volgarità fine a se stessa e senza senso, avrebbe meritato anche di più. Questo non è affatto un discorso moralistico, concordo che in certe situazioni e in certi contesti un linguaggio colorito ci stia bene, ma una sorella che dice a suo fratello gemello (Nick) “…vai a casa, scopatela a sangue, schiaffeggiala con l’uccello e grida: ecco un bel pezzo di legno per te, stronza!”, a me pare francamente un po’ fuori luogo! Da notare che la sorella di Nick è il suo sostegno morale, quella che ha la testa sulle spalle, quella con più senso della misura (?) e che dovrebbe fare da guida al fratello!!! Ho avuto la sgradevole sensazione che l’autrice abbia calcato la mano per darsi un tono, per apparire “tosta”, e ho provato per lei una sorta di antipatia che mi ha condizionato per tutto il libro.
Nel 2014 è uscito anche il film de L'amore bugiardo, diretto da David Fincher ed interpretato da Ben Aflleck (Nick) e Rosamund Pike (Amy), che riproduce fedelmente la trama del libro.



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