domenica 24 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
Il treno per Hogwarts è alla sua penultima fermata
All'inizio, quando Harry Potter cominciava a diventare famoso, gli adulti che ne sentivano parlare non hanno stimato il valore reale di questa opera letteraria: erano storie di magie e maghi per bambini perciò più leggère, letture per bambini appunto.
Hanno comprato il libro per accontentare i figli ed hanno cominciato a leggerlo con loro, la sera. Dopo qualche riga, più di qualche genitore avrà pensato - "Però! Scrive bene questa scrittrice... come si chiama.... " - gira il libro e legge - "J.K.Rowling. E' abbastanza brava"- poi per una sorta di scetticismo e anche un vago senso di vergogna, il pensiero successivo sarà stato"- "Sì, è brava. Però è sempre un libro per bambini".
Suo figlio si appassiona e lui continua a leggere, per il figlio, mica per se stesso. Legge, legge, e nel frattempo inevitabilmente, sorride perchè ci sono dei passi davvero simpatici "Sa fare anche un bel umorismo".
Legge, legge, arriva al momento in cui Hagrid sfonda la porta della capanna sull'isolotto in mezzo all'oceano, per dire ad Harry che...
Il figlio ha ceduto al sonno, è piccolo, si è addormentato e chissà da quanto. Ma lui deve sapere cosa dice Hagrid ad Harry, poi deve sapere cosa sono Diagon Alley e la Gringott e i babbani e - "Quale segreto custodisce Hagrid?" Legge, legge e quasi gli sembra di essere con Harry Potter -"Ma che dici! "- di stupirsi come lui delle meraviglie di questo mondo magico e senza che se ne renda conto, la magia è compiuta: si ritrova con Harry sul binario 9 e 3/4 ad aspettare con lui il treno per Hogwarts!
E sono 14 anni che accompagnamo Harry Potter a prendere il treno per Hogwarts. Da quel lontano 1997, abbiamo preso per mano i nostri figli e siamo saliti sul treno con Harry.
Siamo scesi con lui e siamo entrati con lui nel castello, entrandoci, abbiamo lasciato fuori ad attenderci, i nostri pensieri, le nostre ansie. E mentre ci incamminavamo verso la sala grande ci siamo lasciati dietro anche qualche anno, siamo ridiventati un po' fanciulli sempre tenendo per mano i nostri figli-coetanei, abbiamo iniziato la nostra magica avventura.
Oggi, il treno per Hogwarts è arrivato alla penultima tappa e il 13 luglio 2011, si fermerà.
Il viaggio è stato lungo, emozionante, pieno di sorprese mai banali, ricco di fantasia, denso di valori come l'amicizia, l'amore, l'integrità morale e di temi sociali come le discriminazioni razziali, il peso del potere, allegro, serio, triste, filosofico (qualche lezione Silente l'ha data anche a noi), complice, magico, intelligente e mai scontato. E' stato proprio un bel viaggio!
EnneEffe
sabato 16 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
Riflettori su: Dylan Dog 2 - Il fumetto -
Un paio di giorni fa ho parlato del Dylan Dog cinematografico, mi sembra inevitabile dedicare qualche riga anche al Dylan Dog cartaceo, visto che il personaggio - creato da Tiziano Sclavi nel 1986 - è italianissimo e vanta importanti "fratelli" maggiori quali Zagor (creato da Sergio Bonelli) e il veterano Tex (creato da Gian Luigi Bonelli) ed è uno dei fumetti più letti in Italia!
Sarà per l'aspetto fisico, ispirato all'attore Rupert Everett? Difatti Dylan è un gran bel ragazzo, alto, capelli neri, occhi azzurri, e del suo fascino ne è ben consapevole dato che non perde occasione per sedurre qualche bella donzella. Anche se Dylan non fuma, è astemio ed è vegetariano, cos' altro lo rende diverso dagli altri ragazzi? Il suo caratteristico abbigliamento? Il suo amore per il modellismo (più precisamente un galeone che, per un motivo e per un altro non riesce mai a concludere)? Il suo strano ed eccentrico assistente Groucho (ispirato all'attore cinematografico Groucho Marx)? Anche questo contribuisce a distinguerlo dalla massa, ma ciò che rende speciale Dylan è il suo non fermarsi alle apparenze delle cose, il suo credere a qualcosa oltre la realtà quotidiana, difatti il suo non è un lavoro qualsiasi, bensì è un investigatore dell'incubo!
Non che egli prenda per oro colato ogni cosa che i suoi clienti gli dicono, ma quando le ipotesi reali non reggono, Dylan non si tira indietro come fanno gli altri, ma va avanti, esplora, indaga grazie al suo "quinto senso e mezzo" e spesso si scontra con l'incubo.
Dal primo ormai storico numero della serie, L'alba dei morti viventi, Dylan ci ha abituati alle più strampalate, diverse e surreali situazioni: omicidi, incubi, morti viventi, mummie, partite con la morte, orrore, sangue senza mai provocare orrore e questo, detto da me, sensibilissima riguardo questi temi, prova che è un fumetto meritevole della fama che ha.
mercoledì 13 aprile 2011
"le relazioni pericolose"... e dimenticate
Girando ieri per casa in cerca di un piacevole passatempo, mi sono imbattuta in uno dei miei film preferiti: "Le relazioni pericolose" tratto dal famoso romanzo di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos. Questo film del 1988 vinse ben 3 premi Oscar: sceneggiatura - scenografia - costumi, ma a mio parere ne avrebbe meritato almeno altri due e cioè miglior attore protagonista e miglior attrice protagonista. Le interpretazioni di John Malkovich e di Glenn Close sono, infatti, veramente esemplari ed emozionanti. Il film è bellissimo e vanta la partecipazione di altri grandi attori come Michelle Pfeiffer e i giovanissimi Keanu Reeves e Uma Thurman.
La trama, in apparenza semplice, in effetti richiede una certa attenzione in quanto la storia è tutta basata su una sfida psicologica tra i due protagonisti, il conte di Valmont e la marchesa di Merteuil, entrambi abili manovratori. "Imparai a sembrare allegra mentre sotto la tavola mi piantavo una forchetta nel palmo della mano..." dice lei. Questa è una lotta tra due abili "generali", combattuta tramite corrispondenze epistolari, intrighi di corte, complotti a danno di ingenue e inconsapevoli persone, incontri lussuriosi condannati di giorno e molto praticati di notte, l'amore che "trascende ogni controllo"... fino all'inatteso epilogo che costringerà i due protagonisti a buttare la maschera. E' magistrale la scena in cui la marchesa togliendosi il pesante trucco dal viso, mostra finalmente la sua vera natura: una donna falsa e cinica, persino mostruosa.
Indagando un pò in giro, ci si rende conto che questo film è quasi del tutto sconosciuto, un grandissimo peccato, in quanto è uno spettacolo ammirare la capacità dei 2 protagonisti di suscitare emozioni cambiando con naturalezza e in modo repentino l'espressività del volto.
Sarei curiosa di sapere se altri, come me, condividono quanto ho scritto e mi piacerebbe leggere i vostri commenti a riguardo. :)
Violet
martedì 12 aprile 2011
Riflettori su: Dylan Dog 1 - Il film -
Avete visto l'ultima versione cinematografica di Dylan Dog uscita recentemente? Dylan Dog: Dead of Night.
E' un film su un Dylan Dog inedito in quanto la storia non è tratta da nessun albo di Tiziano Sclavi, nella trasposizione cinematografica infatti, il bel Dylan ha ormai abbandonato il lavoro di indagatore dell'incubo e vive insieme all'assistente Marcus nel suo appartamento ed ex ufficio.
Ritiratosi a vita più tranquilla, niente riesce più a stimolare il suo "quinto senso e mezzo", nemmeno la giovane Elisabeth che ha bisogno di aiuto per trovare lo strano essere che ha ucciso suo padre. Ma ahimè, quando anche Marcus viene ucciso dalla stessa orrenda creatura, Dylan decide di ritornare al suo vecchio mestiere. Da questo momento in poi sarà un succedersi di lotte, inseguimenti, colpi di scena, Dylan, aiutato da Elisabeth e da Marcus (diventato uno zombie vivente) riuscirà ad evitare una sanguinosa e devastante lotta tra vampiri e lupi mannari e a sconfiggere una grave minaccia per il mondo.
Questa è in breve la trama, ma cosa c'è di attinente al fumetto? Anche il lettore meno esperto avrà sicuramente notato che i punti in comune tra versione cartacea e versione cinematografica sono davvero pochi: il clarinetto che Dylan ama suonare, la storica divisa con l'inconfondibile camicia rossa, il maggiolino bianco nel fumetto, nero nel film, utilizzato dal protagonista, l'abituale frase che Dylan pronuncia sempre di fronte a situazioni di pericolo o sorpresa "Giuda ballerino!".
Per quanto riguarda il resto tutto è stato cambiato: l'ambientazione non è Londra ma New Orleans, sono spariti i personaggi dell'ispettore Bloch e dell'esilarante Groucho (il vero assistente di Dylan), non è vero che il signor Dog ha deciso di diventare indagatore dell'incubo in accordo con i vampiri e i lupi mannari, come sostiene nel film, ma è stata una scelta personale, e chi segue le avventure di Dylan Dog sa che egli è un gran seduttore e non il sedotto. Il film quindi non rispecchia a pieno il famoso fumetto e questo avrà provocato non poca delusione da parte dei fan di Dylan.
Perché parlarne allora?
1) Perchè un film di produzione americana che omaggia un grande personaggio del fumetto italiano è un evento da sottolineare, significa che la fama di Dylan Dog ha scavalcato i confini nazionali e questo è indubbiamente fonte di grande orgoglio.
2 ) Perchè attraverso il film molte persone potranno scoprire e magari innamorarsi di Dylan Dog.
3) Ditemelo voi...
Pamy
lunedì 11 aprile 2011
domenica 10 aprile 2011
Gli occhi viola si sono chiusi per sempre...Goodnight Liz.
Sapete la prima immagine che mi viene in mente pensando a Liz Taylor???
Una ragazza molto giovane, capricciosa e infantile, che sta per sposarsi. Non è, come sicuramente molti penseranno, un riferimento a uno degli 8 matrimoni conseguiti dalla nostra Liz, ma è un accenno ad un film interpretato dalla Taylor, "il padre della sposa", e il sequel "papà diventa nonno", insieme al grande Spencer Tracy (regia di Vincent Minnelli).
Fra i tanti film di Liz, questi sono i due che mi stanno più a cuore e, per capirne il motivo, vi consiglio vivamente di vederli. Voce stridula (della doppiatrice) a parte, questi due films rivelano molto bene come mai una ragazza così giovane sia diventata ben presto una diva conosciutissima e ammirata. Gli amori, le malattie, l'amicizia con Michael Jackson e Rock Hudson, l'alcolismo, i rapporti burrascosi con Richard Burton, i favolosi gioielli "per fare la pace", l'impegno sociale a favore dell'AIDS... Questa è Liz Taylor.
Questa attrice con la A maiuscola, già da tempo mito vivente, il 23 marzo 2011 è entrata nella leggenda.
Violet
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