Con Il monello, suo primo lungometraggio, Chaplin però presenta un film fatto non solamente di comicità ma anche di momenti più drammatici, così che il pubblico possa sì ridere e divertirsi ma anche riflettere sulla società del tempo, criticata aspramente dall'artista, una società fatta di ingiustizie e prepotenze nei confronti dei più deboli. Questa visione della vita deriva forse dal fatto che lo stesso Chaplin abbia avuto un'infanzia non molto felice, passata insieme al fratello Sydney tra istituti e collegi, a causa della separazione dei genitori e per le misere condizioni economiche della famiglia. Anche altri avvenimenti drammatici della sua vita, come la morte del figlio Norman Spencer, avuto dalla prima moglie Mildred Harris, a pochi giorni dalla nascita, potrebbero aver ispirato la nascita di un film incentrato sul tenero rapporto tra un padre (pur se non naturale) e un bambino. E' certo che il film ha avuto una lavorazione molto travagliata, che richiese più di un anno di lavoro, soprattutto a causa della perdita del figlio e del divorzio dalla moglie, quest'ultimo avvenimento ha anche rischiato di far finire la pellicola sotto sequestro, fortuna vuole che Charlie avesse conservato una copia della pellicola potendo far conoscere al mondo una delle sue opere meglio riuscite.
Ad aver contribuito al successo del film, oltre alla regia, alla splendida recitazione di Charlie, al significato del film e all'utilizzo delle musiche, è sicuramente la figura del Monello, interpretato straordinariamente da Jackie Coogan, quel bambino che negli anni sessanta interpreterà Zio Fester nella popolare serie tv La famiglia Addams. Il piccolo Jackie, con la dolcezza tipica della sua età e con una grande capacità recitativa, ci regala l'interpretazione di un bambino che ispira simpatia e tanta tenerezza, piccolo e ancora indifeso, ma anche in grado di prendersi cura a sua volta del suo papà adottivo (sgridandolo addirittura per farlo alzare dal letto) e di difenderlo con coraggio. Un rapporto profondo e commovente quello tra Charlot e il suo Monello, come si può vedere in molte scene del film come, ad esempio, quando il piccolo collabora al lavoro del padre rompendo i vetri delle finestre altrui, o la scena in cui Charlot cerca di salvare prima il figlio, e poi se stesso, da una sicura pestata o ancora nella scena dove il vagabondo insegue sui tetti il furgone, che gli sta portando via il bambino, per poi riuscire a raggiungere il suo pupo e tenerlo stretto a se in un abbraccio commovente. E' questa una delle scene più celebri del film, scena che a mio avviso ne riassume tutto il significato: si trova la comicità (nella sequenza in cui Charlot corre sui tetti seguito da un poliziotto), mescolata ad una situazione drammatica dove ciò che più ha significato è l'amore che un padre e un figlio provano reciprocamente. Una scena che, oltre a far ridere, o meglio, sorridere, emoziona e spinge a pensare.
By Pamy
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