IDI DI MARZO - Valerio Massimo Manfredi -
- EnneEffe -
Idi di marzo
è il primo libro che ho letto di Valerio Massimo Manfredi.
Ho regalato alcuni suoi libri, lo conoscevo come
conduttore televisivo bravo e coinvolgente, conoscevo la sua fama di archeologo,
docente, vincitore di numerosi e prestigiosi premi, ma non lo conoscevo come scrittore.
Pur avendolo nel mio “mirino” ci ho messo un po’ prima di leggere un suo libro.
Poi mi è capitato tra le mani Idi di marzo e finalmente ho avuto modo di colmare questa mia lacuna.
La curiosità e l’aspettativa erano grandi e il libro, pur non avendomi colpito
particolarmente, non mi ha deluso; da esso emergono tutte le qualità che hanno
fatto di Valerio Massimo Manfredi un sinonimo di cultura e professionalità, si
sente il docente, lo storico, l’archeologo e l’appassionato.
Mi è capitato di aver ascoltato un’intervista che
Manfredi ha concesso per l’occasione, così ho avuto modo di confermare le mie
sensazioni e di apprezzare meglio la vicenda storica. L’autore non definisce il
suo libro storico – come evidentemente in modo errato tutti pensano – ma politico
su base emotiva, in quanto tratta di una delle vicende più emozionanti della
nostra storia: l’uccisione di Giulio Cesare.
Narra infatti degli ultimi otto giorni di vita del grande
condottiero, un Cesare minato dalle crisi epilettiche che lo assalgono all’improvviso
e lo devastano, stanco, probabilmente consapevole della minaccia incombente,
una minaccia che lui non sembra contrastare e anzi, come rassegnato, sembra
accettare il proprio destino.